Dott.ssa Sara Zanforlin
Autismo
Se persone normali si trovassero in un altro pianeta con creature aliene,
probabilmente si sentirebbero molto spaventate,
non saprebbero come fare per adattarvisi ed avrebbero sicuramente difficoltà a capire che cosa pensano, sentono e vogliono gli alieni e a rispondere correttamente a tutto questo.
L’autismo è così.
Theesse Joliffe
Approfondimenti:
Che cos’è: critieri diagnostici
L’autismo è una disabilità permanente e sintomi sono in genere evidenti fin dalla prima infanzia. L’autismo può essere diagnosticata da professionisti qualificati secondo critria internazionali per la diagnosi.
I principali sintomi di autismo sono:
– Deficit nella comunicazione sociale e l’interazione sociale;
– Ristretti, ripetitivi di comportamento, interessi e attività.
Nell’autismo i sintomi variano tra gli individui, da lievi a gravi. Inoltre le persone con autismo si differenziano tra loro anche per il differente funzionamento cognitivo. L’autismo infatti può essere correlato con il ritardo mentale (lieve, medio, grave, profondo).
L’autismo ha una base fortemente ereditaria, anche se genetica sono complesse. Sta diventando evidente che l’autismo può derivare da interazioni multigeniche o da mutazioni spontanee nei geni con effetti importanti. I ricercatori stanno anche esplorando l’interazione tra fattori genetici e ambientali.
Criteri Diagnostici del DSM V
Deve soddisfare i criteri A, B, C e D:
A. Deficit persistente nella comunicazione sociale e nell’interazione sociale in diversi contesti, non spiegabile attraverso un ritardo generalizzato dello sviluppo, e manifestato da tutti e 3 i seguenti punti:
- Deficit nella reciprocità socio-emotiva: un’approccio sociale anormale e fallimento nella normale conversazione (in avanti ed indietro) e/o un ridotto interesse nella condivisione degli interessi, emozioni, affetto e risposta e/o una mancanza di iniziativa nell’interazione sociale.
- Deficit nei comportamenti comunicativi non verbali usati per l’interazione sociale: che vanno da una povera integrazione della comunicazione verbale e non verbale, attraverso anormalità nel contatto oculare e nel linguaggio del corpo, o deficit nella comprensione e nell’uso della comunicazione non verbale, fino alla totale mancanza di espressività facciale e gestualità.
- Deficit nello sviluppo e mantenimento di relazioni, appropriate al livello di sviluppo (non comprese quelle con i genitori e caregiver): difficoltà nel regolare il comportamento rispetto ai diversi contesti sociali e/o difficoltà nella condivisione del gioco immaginativo e nel fare amicizie e/o apparente mancanza di interesse nelle persone.
B. Comportamenti e/o interessi e/o attività ristrette e ripetitive come manifestato da almeno 2 dei seguenti punti:
- Linguaggio e/o movimenti motori e/o uso di oggetti, stereotipato e/o ripetitivo: come semplici stereotipie motorie, ecolalia, uso ripetitivo di oggetti, frasi idiosincratiche.
- Eccessiva aderenza alla routine, comportamenti verbali o non verbali riutilizzati e/o eccessiva resistenza ai cambiamenti: rituali motori, insistenza nel fare la stessa strada o mangiare lo stesso cibo, domande o discussioni incessanti o estremo stress a seguito di piccoli cambiamenti.
- Fissazione in interessi altamente ristretti con intensità o attenzione anormale: forte attaccamento o preoccupazione per oggetti inusuali, interessi eccessivamente perseveranti o circostanziati.
- Iper-reattività e/o Ipo-reattività agli stimoli sensoriali o interessi inusuali rispetto a certi aspetti dell’ambiente: apparente indifferenza al caldo/freddo/dolore, risposta avversa a suoni o tessuti specifici, eccessivo odorare o toccare gli oggetti, fascinazione verso luci o oggetti roteanti.
C. I sintomi devono essere presenti nella prima infanzia (ma possono non diventare completamente manifesti finché la domanda sociale non eccede il limite delle capacità).
D. L’insieme dei sintomi deve compromettere il funzionamento quotidiano.
Come si manifesta
E’ stato dimostrato attraverso studi e approfondimenti scientifici che le persone autistiche hanno un funzionamento biologico e psicologico diverso dalla normalità.
PROCESSI DI APPRENDIMENTO QUALITATIVAMENTE DIFFERENTI:
- Pensiero visivo (CONOSCO QUELLO CHE VEDO);
- Pensiero analitico / iperselettività cognitiva (DEFICIT DI COERENZA CENTRALE);
- Rigidità cognitiva (adesione a ROUTINE di apprendimento e RITUALITA’);
- Alterazione del funzionamento attenzionale: attenzione sostenuta, selettiva, divisa, inibizione di risposte ininfluenti nel contesto di interazione (FUNZIONI ESECUTIVE CENTRALI);
- Deficit di organizzazione / pianificazione / anticipazione;
- Deficit di cambiamento di prospettiva → “mettersi nei panni dell’altro” (TEORIA DELLA MENTE) → versante abilità emotive/sociali;
- Deficit di generalizzazione delle abilità apprese (APPRENDIMENTI CONTESTO DIPENDENTI).
PECULIARITA’ A LIVELLO DEL PROFILO SENSORIALE
- I bambini con autismo operano in un mondo sensoriale più che sociale;
- Ipo-iper sensibilità sensoriale;
- Noi ricerchiamo il significato sulla base di ciò che osserviamo (MENTE ENATTIVA);
- Sovraccarico percettivo e deficit di integrazione percettivo/sensoriale (es. integrare informazioni visive e verbali).
Trattamento
La ricerca ha dimostrato che i migliori trattamenti per le persone con autismo sono terapie cognitivo comportamentali basate sui comportamenti precoci che mirano ad aiutare la persona a sviluppare la capacità di far fronte alle singole sfide che devono affrontare.
Il trattamento effettuato con tecniche cognitivo comportamentali che viene effettuato su bambini con autismo, coinvolge:
- Valutazione delle abilità psicologiche ed evolutive (test formali di intelligenza, di linguaggio, di attenzione e memoria); valutazioni informali di comunicazione, interazione, gioco, abilità di autonomia.
- Stesura di un programma per obiettivi condivise con le figure parentali.
- Insegnamento ai genitori di modalità adatte al bambino, ai loro bisogni e alle necessità familiari.
- Intervento a scuola per formazione, indirizzo e guida agli insegnanti e operatori.
- Sedute di trattamento in sede e nell’ambiente del bambino (es. casa, sport, nonni, uscite quotidiane, etc).
Specializzata in tecniche cognitivo comportamentali, la mia formazione è proseguita anche approfondendo metodologie specifiche per i disturbi pervasivi dello sviluppo sia attraverso curricula ABA che metodo psicoeducativo.